Immaginiamo un gruppo di persone immobili, una accanto all’altra in attesa immaginaria , ad un’ora misteriosa, di una partenza metafisica al di là del tempo e dello spazio.

Il messaggio di Anne è chiaro e scoperto: l’uomo non può sfuggire da se stesso.

 

Anne Jenness Saporetti nasce a San Francisco nel 1914 da una vecchia, facoltosa e agiata famiglia americana originaria del New England, che le permette un’ampia libertà di spostamenti in varie nazioni, arricchendo i suoi interessi culturali ed umani nel contesto dei ambienti e climi differenti. Sin dall’inizio Anne si rivela sorprendentemente curiosa verso problemi  generali che sono impliciti nella produzione pittorica di alto livello qualitativo, dovuti alle teorie di valori e speculazioni intellettuali e alle problematiche dell’arte del suo tempo.

Durante il suo cammino Anne, pur del tutto singolare e testarda, apre il dialogo contemplativo con vari personaggi autorevoli.

Anne, nella pittura americana rintraccia sin dall’inizio un motivo predominante che consiste da un lato, di interesse per il reale per poter  raccontare, in presa diretta, la nuova civiltà americana, urbana, industriale, tecnologica, carica di energie e di vitalità, ma anche, dall’altro lato, una specie di ripulso verso le conseguenze psicologiche azionate dall’esterno di un’America altrettanto miserabile, violenta e volgare. 

Il “rifiuto”  per il passato e apertura alla sperimentazione  del pensiero contemporaneo generano in Anne un senso di profondo interesse e di naturale diffidenza.

Inizia a costruire, con i mezzi della pittura, un suo mondo figurativo, colto e sensibile, beffandosi della realtà allegoricamente con un candore a volte angelico a volte incantevolmente ironico.

Di questo rimarchevole periodo figurativo fanno testimonianza tutti i dipinti esposti a Parigi e New York sino al 1959.

Nel 1938 Anne sposa a Parigi il pittore italiano Adolfo Saporetti. Lo stesso Adolfo, discontinuo, versatile, inquieto,curioso e spregiudicato diventa compagno ideale per Anne perchè come lei fugge dal proprio mondo, dalla propria terra d’origine e dalla propria gente. Insieme cercano le nuove realtà, una nuova vita al di sopra degli interessi e dei drammi del momento.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale la costringe di rientrare insieme al marito in America, a New York.

Vivono nel famoso Greenwich Village, ed esattamente nel cosiddetto “Triangolo bruciato”. Nell’immediato dopoguerra New York assume un ruolo di primo piano nel campo dell’arte fino a diventarne, nei decenni successivi, la capitale mondiale. Il processo, al quale contribuirono mercanti d’arte, critici e musei, venne attivato da un gruppo di artisti che, già negli anni Trenta, coltivavano la propria esperienza in alternativa rispetto alla lezione dell’arte europea, direttamente conosciuta anche attraverso i molti autori trasferitisi negli Usa fra gli anni Trenta e Quaranta. 

Dopo un breve rientro a Venezia nel 1956, Anne e Adolfo Saporetti tornano definitivamente in Europa nel 1960. stabilendo i suoi poli di riferimento tra i grattacieli di Milano e le colline di Casoli.

In Italia Anne trae nuove ispirazioni. Dopo l’intenso periodo di New York cerca un nuovo punto d’incontro tra le nuove esperienze maturate in America e l’arte internazionale. Anne dipinge ogni giorno per ore ed ore, sempre con stessa intensità e dedizione.Le sue opere non sono occasionali, anonime, ma inducono ad una riflessione, dialogano con lo spettatore.

Anne espone in varie gallerie, nonostante esporre le sue opere non sia uno dei suoi interessi principali,essendo una distrazione dalla sua unica vocazione, la sua attività di pittrice.

La sua pittura si conferma nei suoi valori evocativi e qualitativi, raggiungendo momenti di rara e delicata poesia.Espone ottenendo grande successo ed entusiasmo di critica e pubblico in Francia, negli Stati Uniti e in Italia, tra cui a Milano alle Gallerie Arte Centro e Del Naviglio, a Firenze presso il Museo di Santa Maria Novella e alla Galleria Santo Stefano di Venezia.

 Dopo la morte dell’amato marito, avvenuta nel 1974, Anne continua a lavorare e a viaggiare. Muore dieci anni dopo in Florida.


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